di
Janosch Schnider
Grande cinema alla 67° edizione del Locarno Film Festival.
CANTI DAL NORD di Soon-Mi Yoob, vincitore del primo premio ISPEC cinema, è
un film capace di raccontare la Corea Popolare per come è, ovvero un paese nel
quale i diritti sociali di casa, scuola, lavoro, sanità, tutela degli anziani
sono garantiti, un film davvero bello e toccante.
LA CREAZIONE DI SIGNIFICATO di Simone Rapisarda Casanova Italia indaga con
profondità antropologica la storia della Resistenza antifascista sulle alpi
Apuane e cerca con forza il senso di un vivere
a contatto con la natura.
MARIE HEURTIN di Jean-Pierre Améris è un’opera di inusitata bellezza e
davvero toccante, capace di raccontare con toccante sensibilità, fotogramma
dopo fotogramma, la scoperta del mondo da parte di una ragazza sordomuta e non vedente,
il tutto grazie all’aiuto di una suora e dentro il contesto di fine Ottocento.
GERONIMO di Tony Gatlif è ancora una volta, come nella tradizione del
regista, un grande film dentro il mondo e la cultura degli zingari, questa nel
confronto con il mondo degli immigrati e sulla forza dell’amore, capace di
vincere ogni barriera e ogni limite.
SCHWEIZER HELDEN di Peter Luisi, vincitore del premio del pubblico della
Piazza grande è la storia di come un gruppo di immigrati, in alcuni casi
condannati al’espulsione da leggi lesive della libertà individuale, riescano a
mettere in scena, nella Svizzera interna, il Guglielmo Tell di Schiller.
DURAK di Yury Bykov, racconta la nuova Russia, capace di combattere la
corruzione e l’interesse privato e personale, preferendo i diritti collettivi e
l’interesse pubblico e comune.
VENTOS DE AGOSTO di Gabriel Mascaro è ambientato in un marginale Brasile in
riva al mare, due ragazzi sono protagonisti, lei vorrebbe fare la tatuatrice in
città, mentre deve guidare il camion portando i cocchi raccolti dai contadini,
lui vorrebbe aiutare gli uomini e si trova invece ad essere pescatore. È questa
una storia di una umanità che cerca un futuro, senza tuttavia trovarlo.
CAVALO DINHEIRO di Pedro Costa è la storia dei capoverdiani che,
sull’entusiasmo della Rivoluzione dei Garofani scelgono di andare in
Portogallo, ma qui, dopo il tradimento della Rivoluzione da parte dei moderati
di Mario Soares, legato all’Occidente, e alla marginalizzazione del movimento
delle forze armate e dei comunisti, si trovano essi stessi posti ai margini di
una società che non promuove più l’inclusione, ma l’esclusione.