giovedì 28 marzo 2013

LOCARNO FILM FESTIVAL 2014

di
Janosch Schnider

Grande cinema alla 67° edizione del Locarno Film Festival.
CANTI DAL NORD di Soon-Mi Yoob, vincitore del primo premio ISPEC cinema, è un film capace di raccontare la Corea Popolare per come è, ovvero un paese nel quale i diritti sociali di casa, scuola, lavoro, sanità, tutela degli anziani sono garantiti, un film davvero bello e toccante.
LA CREAZIONE DI SIGNIFICATO di Simone Rapisarda Casanova Italia indaga con profondità antropologica la storia della Resistenza antifascista sulle alpi Apuane e cerca con forza il senso di un vivere  a contatto con la natura.
MARIE HEURTIN di Jean-Pierre Améris è un’opera di inusitata bellezza e davvero toccante, capace di raccontare con toccante sensibilità, fotogramma dopo fotogramma, la scoperta del mondo da parte di una ragazza sordomuta e non vedente, il tutto grazie all’aiuto di una suora e dentro il contesto di fine Ottocento.
GERONIMO di Tony Gatlif è ancora una volta, come nella tradizione del regista, un grande film dentro il mondo e la cultura degli zingari, questa nel confronto con il mondo degli immigrati e sulla forza dell’amore, capace di vincere ogni barriera e ogni limite.
SCHWEIZER HELDEN di Peter Luisi, vincitore del premio del pubblico della Piazza grande è la storia di come un gruppo di immigrati, in alcuni casi condannati al’espulsione da leggi lesive della libertà individuale, riescano a mettere in scena, nella Svizzera interna, il Guglielmo Tell di Schiller.
DURAK di Yury Bykov, racconta la nuova Russia, capace di combattere la corruzione e l’interesse privato e personale, preferendo i diritti collettivi e l’interesse pubblico e comune.
VENTOS DE AGOSTO di Gabriel Mascaro è ambientato in un marginale Brasile in riva al mare, due ragazzi sono protagonisti, lei vorrebbe fare la tatuatrice in città, mentre deve guidare il camion portando i cocchi raccolti dai contadini, lui vorrebbe aiutare gli uomini e si trova invece ad essere pescatore. È questa una storia di una umanità che cerca un futuro, senza tuttavia trovarlo.
CAVALO DINHEIRO di Pedro Costa è la storia dei capoverdiani che, sull’entusiasmo della Rivoluzione dei Garofani scelgono di andare in Portogallo, ma qui, dopo il tradimento della Rivoluzione da parte dei moderati di Mario Soares, legato all’Occidente, e alla marginalizzazione del movimento delle forze armate e dei comunisti, si trovano essi stessi posti ai margini di una società che non promuove più l’inclusione, ma l’esclusione.